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Michela Frungillo web site

Chi Sono

Mi chiamo Michela e sono  una giovane artista  laureata nella triennale di Pittura presso l’Accademia di Napoli e attualmente laureanda nella magistrale di Arte per la Terapia presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. 

La mia pittura è legata principalmente all'universo iconografico delle metropolitane oltre che delle città utilizzandole come pretesti per raccontare la mia visione della contemporaneità e della relazione che l'individuo crea con la stessa, con l'obiettivo di soffermarsi in particolare sul concetto di attesa, tempo e osservazione. 

Attraverso dipinti dalle gestualità caotiche e dai colori spenti ma con piccoli tocchi vivaci che hanno l'obiettivo di rimandare alla grigiastra realtà metropolitana cerco di suggerire un’interpretazione dell’oggi che non sia semplice "stare nel flusso" ma prospettiva, che possa essere un invito a prendersi il proprio tempo, i propri spazi, a osservare ciò che ci circonda e a fare tutto questo combattendo il caos e la velocità che contraddistinguono il sistema nel quale siamo immersi. le sgocciolature sono un nuovo tramite espressivo all'interno dei lavori e, insieme agli altri elementi formali, hanno lo scopo di rendere la visione che ho costruito della realtà, una realtà vissuta, temuta, mutevole e affascinante.

Gli elementi presenti nelle mie tele hanno spesso un richiamo autobiografico, legato alla vita da pendolare che conduco da più di dieci anni che mi ha portato a vivere la realtà metropolitana disagiata molte ore ogni giorno e a sviluppare un particolare senso di equilibrio, quiete e capacità d'osservazione di ciò che mi circonda per affrontarla.

Nel 2022 ho ottenuto il diploma di I livello con la tesi “Arte e società nell'era post-tecnologica, Analisi del rapporto arte/società e ricerca di nuovi approcci per un fare artistico educativo e utile per la società” che s'impegna a indagare dove peccano artisti, singoli e società quando si parla di arte e quali possono essere le nuove metodologie da poter applicare per tramandarla alle nuove generazioni nella maniera più umana/sensibile e meno commercializzata possibile.